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perseveranza, essendo grandissimo l’utile, essendo segnalatissimo l’onore ch’appo tutt’il mondo ne riportano; devesi ringraziar il signor Dio, che col mezo della medesima abbia voluto a Vostra Serenitá donar la gloria e l’onore d’aver conservato un principe italiano, d’aver repressa la violenza che se gli voleva fare, d’averlo sin qua liberato dall’insidie che se gli tendevano sotto finto pretesto di protezione e di diffesa, senza che vi sia concorsa l’opinion d’oltramontani, quantunque se ne siano fintamente offerti, e scarsamente o con niun giovamento quella di qualch’altri, come s’è veduto in effetto, poiché, doppo certa prima speziosa apparenza, si sono del tutto ritirati.

Conosce e confessa il signor duca, con animo grato, d’esser stato sostentato dai danari, aiutato dal consiglio, diffeso dalla violenza del nemico, dall’imperio de’ stranieri dalla potenza di Vostra Serenitá. Dice publicamente a tutti ch’il favore che ha ricevuto e che riceve dall’Eccellenze Vostre è grande, e tanto piú singulare quanto che con molta prontezza fatto, con gran suo commodo, in ogni cosa, con compito gusto e infine con tutta quella maggior sodisfazione ch’egli abbia saputo e sappia desiderare. Attesta liberamente ad ognuno d’aver sentito tanto ristoro nella pietosa e generosa risoluzione della serenissima republica, che, da un gran precepizio di disperazione, condotto a piú di qualche fermezza di speranza, gli giova oltr’il resto questo di certo: ch’il mondo ha anco tanto maggiormente approvata la sua causa per la protezione e per il pensiero che questo eccellentissimo senato, principe giustissimo, se n’è preso. Al qual proposito non voglio restar di rifferire che, ragionando ultimamente meco l’Altezza Sua con la solita sua benigna affabilitá, venne a dirmi che, portando il fu giá signor duca Vicenzo, suo padre, per impresa il sole, aveva egli voluto continuar nella medesima, ma con aggiungervi, di piú, il segno del leone, per dichiarir al mondo ch’il valore degli aviti e della protezione di Vostra Serenitá gli conservava il dominio e ogn’altro bene: il che come gratamente riconosceva, cosí publicamente lo palesava. Pensa che l’Eccellenze Vostre abbino avuto qualche riguardo al merito dell’operazioni, che dice essersi fatte dal padre