Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/163


relazione di gioanni da mulla 157

in effetto incatenato; dal dipendere in qualche cosa, perché in queste turbulenzie non può far altro, all’esser loro suddito del tutto assolutamente. Dal rispetto e dal timore che al presente ha de’ spagnuoli (il che è verissimo, né si può negare) può liberarsi un giorno e ridursi in libertá, come hanno fatto tutti li suoi antenati; ma, quando si fosse privato delle fortezze, delle forze e del Stato, non sarebbe piú in suo arbitrio Tesser o non essere spagnuolo, perché a viva forza converebbe esser loro vassallo e schiavo, obedire, servire e far tutto ciò che da loro gli fusse imposto. E, se bene, quando spagnuoli volessero usar la forza col duca, non bastarebbe egli a difendersi da loro, né anco forse con l’aiuto d’altri, bisogna però considerare che senza apparente pretesto, senza il quale si può dire che non si movino manco né turchi né barbari né le altre genti che non han fede, non si condurranno mai essi a questo violente termine d’invader lo Stato di un principe cristiano, libero, amico suo, che non li offende né li dá alcuna occasione di travagliarlo, facendo massime il re tanta professione d’aver, insieme col titolo, l’operazioni di cattolico, ancora di voler il giusto e conservar ognuno nel possesso delle cose sue. E però non si devono pentir l’Eccellenze Vostre d’aver con il loro soccorso levato a Mantova il bisogno ed a’ spagnuoli il pretesto, perché questa è stata la piú stupenda azione che da gran tempo in qua sia forse uscita dalla mano della republica, e si può dire che sia stata inspirazione divina per commodo e beneficio di ciascheduno. E Tessersi fuggito questo pericolo al presente è stato un grande avanzo. Intanto si porta il tempo innanzi; con gli anni le cose si mutano, variano gli accidenti ed i pensieri de’ principi; il Stato della Francia, se ben di presente molto confuso e travagliato per l’ordinaria vicissitudine delle cose umane si muterá un giorno; il governo presente di quel regno non può esser eterno; quei che lo reggono adesso non saranno giá immortali; il re col crescer degli anni potrá forse crescer anco in cognizione ed in lume dell’esser suo e di suoi interessi: in maniera che il fuggir l’imminenza de’ presenti pericoli può essere la somma del tutto, e si può sperare di veder col tempo le cose