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cipe, & Principeslaz& dall’altra quella che fin dagl’antichi tempia Città ha divsare hauuto in costume. . . i i

Dél Cortile del Palato.

Ensava quando da principio di scriuere mi deliberai che molto minoreopera fusle per douer condurmi la tra paslata descritione afine. Ma l’abbondanza dell’inuentio ni, la magnificenza dellecose fatte, 81l deliderio di soddi fareacurioli arteficiacui cagione comes’è detto quelte cole massimamente scritte lono; zm’hanno(ne lo come) in uncerto: modocontroa miauoglia c@dotto a questo che ad alcuni potrebbe per auuentura parere souerchia lungheza: necellaria nò dimenoa chi chiaraméte distinguere le cose lì propone. Ma poi che fuori del Ia prima fatica mi ritruouo; quantunque questo restante della delcritione degli spetracoli, che lì fecero, con piu breuità, & con non minor diletto per auuentura dei letrorrtrattare speri, eslendoinessi apparsa non meno, chela liberalità de magnanimi Sig. & n& meno che ladestreza, & uivacità degl’inge gnosi inuétori ecc. & rara l’industria, & vertu de medesimiartetici, dusconue neuol cosa nò douerrà parere, neal tutto di colideratione indegna, le innazi che piu oltre li trapalli ragioneremo alquaro dell’aspetto, mérre che lenoze si pparaueno, & poi che!c fi fecero dellaCittà: pcioche Llei co ifinito tratteni méto de riguardati fi vedeano molte strade dérro, & fuori rallettarhi, ilducal Palazo(come si diràc& @ Gngolar psteza abbellirfi; la fabbrica del lungoCorri dore, che da Gstoagql de Pitti coduceuolare: la Colana, la Fonte, & tuntii de scrittiarchi in un certo modo nascere, & tutte l’altre feste; ma mallimamentela Commedia che prima in campouscir doueva, 8 le duegrandissime nascherate che di piu opera haucuan mestiero in ordine metterli, & finalmente rutrte l’altre cose lccondo i tempi, che a rappresentar fi haucuono qual piu tarda, & qualpiu presta prepararli: eslendofele ambo i Signori Duca, & Pri cipeasembianza degl’antichu Edili fra loro distribuite, & presone ciascuno con magnanima emulatione la sua partea condurre. Ma ne minor follecitu dine, ne minore emulatione li scorgeva fra gentil’huomini, & fra le gentil donnedcl!a Città, & foresticre: di cui un numero infinito di tutta l’Italia co corso ui cra: gareggiando, & nella pompa deucstimenti, non meno in loro che nelleliuree de lor feruitori, & dame, & nelle teste private, 8& publiche, E ne lautiiin: i conutti, che horain questo luogo, & horain quello a uicenda continuamente fi fecero: ralche in un medelimo instante fi poteva vedere l’Orio, la Festazil Dilerto, il Dispédio, 8 la Popa: & il Negotio, l’Industria, la Pattetia, la Fatica, Sil gratioso guadagno diche tutti i predetti artefici fi rié picrono tartmolro largamére gl’eftetti luoi. Maal Cortile del ducal palazo in cui perla descritta porta s’entrava venendo per non lasciar questa senza alcuna cosa nattatne direno, che ancorche oscure, & disastrolo. & in tutte le parti quali inhabile ariceucr nelluna forte d’ornamento sembralle con nuo MAXNKN