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72 capitolo vi.


Indossava un costume da chaffeur piuttosto malandato e teneva in mano un giornale.

— Il signor Gastone di Montcalm? — chiese, facendo un goffo inchino.

— Sono io, — rispose il canadese, alzandosi. — Indovino già lo scopo della vostra visita.

Voi volete andare al Polo, è vero?

— Sì, signore, se voi mi ci condurrete.

— La vostra professione?

— Una volta ero marinaio, poi sono diventato chaffeur. Si cambia sovente professione pur di migliorare e guadagnarsi meglio l’esistenza.

Credo d’altronde di fare per voi, avendo guidato l’automobile di lord Hammer attraverso l’Alaska fino alla baia di Kotzebue.

— Sicchè avete molta conoscenza colle nevi e coi ghiacci.

— Sì, signore.

— Avete dei documenti che comprovino quanto asserite?

— Sì, signore.

— Sareste capace di aggiustare una macchina anche in mezzo ai ghiacci polari?

— Sono stato baleniere, signore, e del freddo e delle bufere di neve me ne rido, — rispose l’ex-marinaio.

— Sicchè voi vi impegnate di condurmi al Polo?

— Farò il possibile.

— Diecimila dollari di premio vi basterebbero?

— Per tale somma passerei sul corpo di tutti gli orsi bianchi del Polo, — rispose lo chaffeur, mentre il suo unico occhio si accendeva d’una luce intensa.

Il signor di Montcalm si era alzato. Accese un sigaro, poi disse: