Pagina:Troya, Carlo – Del veltro allegorico di Dante e altri saggi storici, 1932 – BEIC 1955469.djvu/97


del veltro allegorico di dante 91


paludi vicine alla Nievole, vi affogarono: Bologna e Firenze piansero i loro piú valorosi (agosto 29). E il tempo ha perdonato ad una canzone dei guelfi, nella quale meglio che altrove si leggono i loro danni, e come sia stato intero il trionfo del Faggiolano. L’autore sconosciuto di quella cerca di consolar la madre del giovine Carlo di Taranto, facendole dalla giustizia di Dio sperar pronta vendetta sopra coloro, ch’ei chiama eretici ghibellini o pisani. Ciò non impedi che Monte Catini e i principali castelli del Pistoiese aprissero le porte ad Uguccione (ottobre 26); cui tosto Volterra ed altre cittá spedirono ambasciadori per promettergli ubbidienza (1316). Ludovico il bavaro, eletto imperatore, il privilegiò di ampio stato cosi nei luoghi vicini a quelli della battaglia come nel Monte Feltro, nella Massa Trabaria, e nel paese cui bagna il Tevere fino a Borgo San Sepolcro (febbraio 15); donogli ancora Castiglione Aretino fra Cortona ed Arezzo. E sembravano venuti i giorni predetti dal l’Alighieri: ma giá la fortuna ordiva gl’inganni.

XLIX. A Gaddo della Gherardesca di Donoratieo in Pisa, ove i suoi maggiori avevano signoreggiato, la gloria e la dominazione di uno straniero erano divenute insoffribili. Parteggiavano con esso Coscetto del Colle, ardito popolano, e Banduccio Buonconte con Piero suo figlio, uomini di gran seguito. Qual sarebbe il fine di questa guerra? Forse Roberto e i fiorentini, per aver solo perduto una battaglia, erano spenti? Anzi la non aspettata vittoria dovea concedere tempo al riposo, ed al trattar di pace onorevole coi superati nemici. Ei non ha vinto Uguccione che per soggiogare Pisa del tutto, né vuole se non farne il seggio di guerra perpetua: senza la guerra che cosa ornai sarebbe di esso? Uguccione, cui tali discorsi non giungevano tardi, fece mozzare il capo ai due Buonconti (marzo 1), che diceva colpevoli di avere voluto al re Roberto sottometter la patria. Ma Castruccio degli Antelminelli pigliava in uguale odio la maggioranza in Lucca di Ranieri o Neri II della Faggiola, succedutovi all’estinto suo fratello nella carica di podestá. Nulladimeno Castruccio fu spedito da Uguccione in Lunigiana,