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benedetta. Ora la costituzione conceduta dal re nel 29 gennaio 1848, gli avvenimenti di Sicilia e le dispute intorno al suo parlamento, mi han fatto rileggere il Saggio del Palmieri, e la speranza m’è surta che se una voce amica, siccome la mia, di Sicilia prendesse a parlare di si fatte controversie, svanirebbero elle forse del tutto e si ricondurrebbe la pace negli animi. Con questa, che certo è bella e cittadina speranza, io tenterò mostrare ai piú schivi che la Sicilia stata sempre in possesso di una peculiar costituzione, ha diritto di avere un parlamento separato da quel di Napoli per quanto risguarda le faccende interiori dell’isola. Passerò indi a proporre le mie opinioni sui modi piú acconci a deliberare sulle faccende comuni senza offender la dignitá dell’uno e l’altro popolo, e non tralascerò di volgere uno sguardo alla storia del passato per trarne utili avvertimenti sull’avvenire, non solo d’entrambe le Sicilie, ma d’Italia.