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leggi particolari? Quanto piú numeroso noi vogliamo credere il romano, tanto piú crescerebbe la maraviglia che queste tre leggi sole avessero bastato a tutti i bisogni loro ed a tutti gli accidenti proteiformi della loro comunicazione fra loro. Pei longobardi, che crediamo il popolo men numeroso e certamente il piú semplice, ogni giorno faceva d’uopo che Liutprando e Rachis ed Astolfo aggiungessero leggi a leggi: e pei romani oppressi dal peso delle tante leggi di Giustiniano, e per gli altri romani di Teodosio non vi fu mai bisogno di dir parola! Certo, fu questo il secolo d’oro pei romani; il secolo in cui non ebbero per 206 anni bisogno di nulla: e nulla occorse nella loro vita nazionale che meritasse le cure del legislatore! Infelice Alarico re dei visigoti, misero Gondeubaldo re dei borgognoni! Furono essi obbligati a fare pei loro sudditi romani e lunghi e laboriosi compendi; l’uno chiamato il breviario di Aniano, e l’altro il libro di Papiano: i franchi furono piú spediti e senza piu lasciarono il breviario ed il papiano ai romani da essi conquistati a danno dei visigoti e dei borgognoni: anzi lo applicarono agli altri romani del resto delle Gallie. Ma i longobardi assai piú spediti e fecero tutto in 206 anni e providero a tutto e bastarono a tutto sol con due leggi 37 e 74 promulgate 159 anni dopo la loro conquista! Carlo Pecchia, continuator del Giannone, si vergognò di questa conseguenza, che pur è necessaria: e volendo con tutti gli altri sostenere la durata del dritto romano in tutto il tempo del regno longobardo, abolí d’autoritá propria il dritto di Giustiniano, e disse ma non provò né poteva provare che i pretesi ingenui romani stati sempre in fiore con leggi proprie nel regno longobardo si servirono del breviario di Alarico: il quale breviario non è certamente breve, ma è un piccolo libriccino a petto dei volumi di Giustiniano. E poi, quando avremo concordato coll’immaginario uso del breviario (prima di Carlomagno in Italia) i particolari bisogni dei pretesi ingenui romani coi longobardi vorremo sapere almeno quali doveri avevano questi pretesi ingenui romani verso il re longobardo, qual parte pigliava il fisco regio nelle successioni romane, quali