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Trento. 489

La terza era presso gli Agricoltori nel fin d’Agosto; all’hor, che per attender alla prossima futura Vindemia cõdottosi fuori di Roma il Libero Padre Bacco, si trasferiva in Eleusine, Luogo di Villa. Così nota Francesco Serra ne’ suoi Sinonimi, inherendo à Varrone, Plinio, e Festo, da quali pur si raccoglie come i Romani nel giorno ultimo di Settembre bevevano il primo Mosto al Banchetto di Minerva in honor della Dea Metrina. A Trento par, che alludino li predetti Usi in Aprile con aprirsi, come dissi, al S. Giorgio i Passi al Vino, in Agosto co’l mettersi larga mano à’ migliori Vini, come si fà; & in Settembre per la Vindemia di cui si dirà.

[Bacco, e suoi nomi varij.] Hebbe il Vino, ò sia Bacco varie denominationi presso gli Antichi. Chiamossi Meonio, Lisio, Leneo, Bromio, Lieo, Niseo, Nittileo, Iacco, Bassareo, Babatto, Aonio, Emonio, Calidonio, Enorco, Figalio, & altri nomi, che tutti hanno il lor significato. Finalmente Bacco, che da Poeti si dice Figlio concetto da Semele, e partorito da Giove, chiamasi Padre Libero; Padre perche concorre all’humana Generatione: Libero, perch’è di natura libero, fà l’Huomo libero, e libera di cure l’animo. Bacco fù il primo domator delle Genti, & il primo, che trionfò sopra un Elefante, scrive Diodoro.

Si dipinge nudo, Giovane, robusto, cornuto coronato d’Hedera, e adorno di Pampini, e Corimbi, co’l Tirso in mano sopra aureo Cocchio tirato da Linci, Lioni, e Tigri. Dicesi che Bacco hà