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Trento. 411

tacon ogni maggior spesa, e pompa dal Vescovo Prencipe Cardinal d’Harrach; facendosi per tutta la Città grandi allegrezze.

E perche il predetto Arco, e Porton di trionfo con essere stato magnifico, e sontuoso trà quanti s’eressero da’ Trentini, non hebbe fortuna di potersi osservare per il tempo; non sarà improprio farne almen’ in succinto la Descrittione.

Stava, come dissi, eretto nel Corso di Contrada larga vicino al luogo di Communità, chiudendo tutto il sito della Contrada con aprire fra tre cospicue Basi, e Piedestalli due gran Porte. Tutta la machina sorgeva d’alto 125. piedi geometrici, con di largo 50. & era l’Arco, ò sia Portone nobilmente di due facciate.

[Arco Trionfale per la nova Imperatrice, e sua descrittione.] A fronte verso Ostro, dove regnava il primo prospetto, dalla Pianta fin’ al Corniccione di tramezzo era l’Architettura d’ordine Dorico, e per sopra via nel resto con ordine irregolare aprivasi un Anfiteatro di gran vaghezza, e varietà, rappresentandosi trà diverse Statue, e Figure come un Giardino di Fiori, e frutti, Quercie, Pini, Allori, e Palme. Nell’alto del Corniccione da una parte, e dall’altra in corrispondenza delle due Basi, ò Piedestalli di sotto laterali sorgevano, à guisa delle Traiane in Roma, due alte colonne d’ordine Corintio fondate sopra Monti di Trofei, e spoglie opime, trà quali scherzavano varij Amorini; e tutto all’intorno scolpite le Colonne d’heroici gesti, & Imprese dell’Augustissima Casa d’Austria co’l Motto: Austria dum gloria.

Nella sommità di ciascuna d’esse Colonne stava