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[Rè Cuniperto dissuaso entrar’ in Battaglia.] Prima di venir à conflitto la Regina Gundiperga, che amava unicamente il Rè Marito lo pregò con lagrime, à voler desistere da un cimento, sì arduo, sì hazardoso. Lo stesso fecero co’l consiglio gli Amici del Rè, rimostrando: Troppo grandi essere le forze d’Alachi, troppo furioso, e disperato il di lai ardire. Non esservi l’honor del Sovrano lo scendere in Guerra con un Vassallo. Ne doversi con la Persona del Rè metter à repentaglio tutto un Regno. [Risolutione di Cuniperto] Ma Cuniperto, ch’era d’animo intrepido, e generoso non punto badando ne à persuasioni, ne à perigli stette saldo di voler egli stesso combattere, se non altro, per essempio, e coraggio de’ proprij sudditi. [Statagema notabile d’un Diacono.] All’hora un certo Diacono Sennone famigliare del Rè, trovò spediente di vestirsi egli del regio habito, e tentar primo la fortuna dell’Armi. V’acconsentì il Rè doppo varie repliche; e il Diacono sopra Corsiero in arredi regij entrò in battaglia.

[Diacono creduto Rè vien ucciso da Alachi.] Alachi tosto alla vista del creduto Rè mossosi con gran furia vien’ à cimento, e doppo varie Scaramuccie, assalito il nemico lo colpisce à morte, e gettatolo da Cavallo lo lascia estinto; essultando borioso per tal Vittoria. Ma, doppo, fatto troncar dal busto il Capo, e scoperta sotto l’Elmo la Chierica, diede Alachi in tal’escandescenza, che giurò, se otteneva Vittoria voler far’alta vendetta, e de’ Testicoli di Preti empir’ i Pozzi.

Cuniperto in tanto, il vero Rè fattosi vedere