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[Rè Teodorico, e suo biasimo.] Non è quì mio scopo il mettere la vita, e gesta del Ré Teodorico, rimettendomi à Gio: Giovanni Giovanni Cocleo che ne tuol’ assunto. Solo accenno, che le chiare Imprese, e glorie di quel Ré non poco s’oscurorono dall’essere Arianno, e dall’haver perciò fatto morir prigione in Ravenna il Sommo Pontefice Giovanni I. gran persecutor dell’Arianna Setta. Come non meno si macchiò la di lui vita, per la morte data ingiustamente à Simmaco, & à Boetio Romani Patricij, due gran lumi di Virtù, e di dottrina, e li più benemeriti dello stesso Ré Teodorico con il Consiglio. [Morte del Rè Teodorico, causata come.] S’uccisero sotto specie, che affettassero cose nuove: ma non andò molto, che, cenando Teodorico, & essendogli presentata in Tavola la Testa d’un gran Pesce, parvegli di veder’ il Capo di Simmaco in atto il più torvo, e minaccioso, onde per tale spettro il Rè assalito dalla febre, e tosto entrato in estremo cordoglio uscì di vita.

[Governo de’ Longobardi.] Da’ Longobardi hebbe Trento Leggi miste di barbarie: ma però giuste, & anco civili, massime ne gli ultimi tempi, che quei Rè havevano in Italia posto piede di lunga mano; e i Duchi di Trento reggevano con Leggi Regie. Constando, che tra’ Longobardi, remota ogni violenza, e ingiustitia si godeva piena sicurezza, e libertà; così riferisce Pietro Gregorio Tolosano.

[De gl’Imperatori di Germania.] Da gl’Imperatori di nuovo sortì Trento Leggi d’Imperial maestà con magnanimità propria delle loro Aquile sù Forme in particolare