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epitafi in cui si dichiari che a lui non si deve obbedienza, sì bene al vicerè; ma viceversa poi agisce perfettamente all’opposto. Non dorme quasi più: «Che facciamo, grida a se stesso: siano padroni di Napoli e dormiamo?» — e ad ogni momento impone nuovi comandi alle guardie che gli stan vicino. Colla spada ignuda percorre le strade, ferisce qualche persona, fa tagliar la testa ad uno che al dire d’un compagno gli aveva mancato in un contratto, sequestra i cavalli del re e poi li rimanda; ordina al Caracciolo di baciargli i piedi per punirlo di non essere smontato di carrozza incontrandolo; spoglia di tutte le sue ricchezze un alto impiegato, visitatore generale, Pozzo di Leone, in compenso di un bacio che egli aveva dato ad un suo nipotino; pretende che il vicerè venga a mangiare con lui, gitta dinari in mare e paga chi glieli pesca.

Fa uccidere persone ignote, e senza causa, perfino dei suoi stessi capitani, come fossero (dice il suo storico) dei capponi; minaccia di voler uccidere il vicerè, sparla dei ministri, però sempre facendo di cappello al re di Spagna.

Si getta in mare vestito, e si leva minacciando gli stessi suoi amici che son costretti a legarlo; ma egli fugge, e da una chiesa si raccomanda al popolo, talchè i suoi consiglieri più intimi, Arpaia, Genuini, minacciati, schiaffeggiati, si trovano costretti ad ucciderlo, E non eran trascorse ancora due settimane.

Veniamo ad esempi più recenti.

Tutti ricordano la recente rivoluzione chinese che raggruppò fino a 400 mila guerrieri, e inaugurava nuovi riti analoghi ai cristiani in un paese avverso ad ogni innovazione e ad ogni fanatismo religioso.