Pagina:Trattati del Cinquecento sulla donna, 1913 – BEIC 1949816.djvu/61


de la bella creanza de le donne 55

andarli rovesciando lettere o favori e ricercando, s’egli non lo consente: se giá costui non fosse ammogliato; perchè allora ci sarebbe con lui cattivo taglio in questo e in tutte le altre cose.

Margarita. M’avete detto poco fa, monna Raffaella, che il marito e la casa sua ha da esser la prima cosa che una donna ami in questo mondo, ed or par che vogliate il contrario: cioè che l’amor de l’amante passi ogni cosa.

Raffaella. T’ho detto ch’ella si ha da portar in modo ch’egli sei pensi e sei dia ad intendere che sia cosí, ma nel cuor poi l’animo sia allogato dov’egli sta molto meglio; e cosí ti replico ora che con li mariti basta a finger d’amarli, e questo gli basta a loro. Faccia, oltre a ciò, una gentildonna professione di gentil e cortese con tutti quelli che conversano in luogo dov’ella sia, salvando però sempre in palese la modestia e l’onestá sua. Perchè, oltre che questa cortesia, come t’ho detto, rifiorisce tutte l’altre virtú d’una donna, ella è ancor cagion ch’ella può securamente far qualche volta qualche atto cortese a l’amante suo: o in parlar seco, o in qualche altra cosa, come accade. Il che, s’egli è fatto con accortezza, si reputa piú a la natura e condizione di lei, che sia inclinata a la cortesia, che ad altra cosa che importi. E sappi, Margarita, che questo tratenersí che fanno oggi le giovini con ogniuno che gli venga occasione, gli dá grande aiuto ad assicurarsi a parlare qualche volta a l’inamorato loro. Ed ogni poco tempo che si parli con esso, o in veglia o in un ritruovo ed in una strada, qualche volta importa assaissimo, e puossi dire del buono in poche parole agevolissimamente, se giá una non avesse a fare con qualche parabolano e pascibietole, che logorasse quel poco tempo, che importa tanto, in dire: — Signora, signora; non signora, sí signora; la Signoria Vostra va a veder messa? — e simili altre castronerie da dar vomito a chi le sente. Ben è vero che le bisogna guardar, a costei, che questa cortesia, che io voglio ch’ella usi con tutti quei che gli occorreno, non sia tanta, che altri ne pigli tanta speranza, perchè ne seguirebbe un gran disordine: chè quei, che hanno cominciato a sperare, le piglierebbero ardire adosso, ed anderebbero tant’oltre con le parole,