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libro secondo 263


divennero. Ma che mi voglio piú andare aggirando negli essempi? Per li quali può apparir piú chiaro che ’l sole di meriggiana, che questi odori, zibetti e moscati sono cattivi anzi che buoni, se dagli effetti una cosa si dee giudicare e conoscere quale ella sia, o buona o mala. — Quivi tacque il signor Pietro, aspettando d’udire ciò che, all’incontro, gli dicesse l’aversario. Il quale, come se dal sonno si fosse desto ed isvegliato allora allora, levossi e riparlò in tal maniera: — Voi, signor Pietro, quel tanto, che per voi faceva e che a proposito vostro essere conoscevate, ci avete leggiadramente qui in mezo recato: ma certo non l’avete ancora vinta. Peroché so ben io che di queste misture e di questi zibetti gli effetti non sono sempre tristi, ma buoni alle volte, e forse il piú. E, perché non mi possiate tassare qui, come piú su, nella ragione ch’io tacqui, io voglio essere contento di addurre un essempio, e forse un paio, secondo che usate voi bene spesso di fare ragionando. Leggesi ch’un certo barcaruolo, chiamato Faone, era nell’arte sua tanto giusto, che mai non averebbe egli giuntato niuno; e si mostrava sí fatto che da persona che non potesse pagarlo non pigliava mai pagamento. Ora a venne che in Lesbo, ove essercitava sua arte, nacque de’ suoi costumi non poca ammirazione e, lodandolo tutti, anco Venere, loro iddio (che cosí la chiamano), lodollo e commendollo sommamente. Indi a poco se gli appresentò in forma di vecchia, chiedendo che la volesse in su l’altra riviera traghittarla. Faone, senza altro, la fece in sua barca salire, e poi, usando suo officio, al destinato luogo la condusse, ove non volle mercè nè paga veruna. Ma che operò per lui poscia Venere? Operò questo: che, dandogli in dono un vasetto di soavissimo moscato, lo fece, di vecchiarello ch’egli era, divenire subito il piú bel giovine che mai si trovasse in Lesbo o forse in tutto il mondo. Che dite qui — soggiunse poi — signor Pietro, non fu meraviglioso questo effetto di questo moscato? Non fu egli buono a fare che un uomo, che putiva di cimiterio, tornasse nella piú fiorita etá, e poi sí bello quale mai a’ suoi giorni non fu? — Oh! — rispose il signor Pietro — voi sareste bene di grossa pasta formato ed avreste anzi del grossolano che no, se voi ciò credeste. E, se pure volete credere