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178 ii - angoscia doglia e pena


suo sposo, dopo il furioso basiar, accioché la moglie mostri tutta la affezzione, l’amor e benevolenza al suo marito, in darsi a lui, come preda al caciatore, essendo venta, perché i vestimenti e panni alle volte impediscono la satisfazione di uno e di l’altro. — Imperò, sí come ne l’atto di contraere il matrimonio si conviene puritá del core, sinceritá della mente e concordanza di parole, cosí medesimamente si ricerca la satisfazione de l’apetito e volontá umana a’ giunti in matrimonio. Nondimeno mi pare che Socrate volesse dire: nudo essere ignorante, nudo essere senza vizio, nudo essere senza fraude, nudo essere senza inganno, nudo essere ogni cosa aperta. Esser nudo non mai pensar ad alcun inganno; essere nudo non mai far ad altrui quel che non voresti che fusse fatto a te; esser nudo, cioè di voler quel medesimo che vòle il compagno; essere nudo, non aver una cosa al core e l’altra in bocca. Pure, vedendo che Socrate non ragiona d’altro che del matrimonio, perciò «nudo essere» overo «esser nudo» diremo che significa: la bona moglie di aver sempre nel core il suo marito absente, e non altrui, perché cosí será nuda di peccato, ma dirási essere vestita di castitá; ed altro tanto dico del marito. Altrimente essendo, dico che «nuda» significa quella caccia che la moglia ria sòl aparechiare al marito, armandosi di dua o tre cani, con quali l’avesse a offendere cogliendola ne l’errore alla improvista. Nondimeno dirò con quel prudente greco che «nudo» altro non significa che esser spogliato l’uomo con sua moglie, e la donna con suo marito, ch’è summa suavitá e convenienza fra il marito e la moglie sino alla vechieza. Oh santa convenenzia! Oh beata convenienza! Oh celeste concordia! Oh convenienza elementale unione! Oh convenienza finalmente pace angelica! Imperò non convenienza ma sconcordia, non convenienza ma tempesta orribile, non convenienza ma guerra, come si vede oggi in dua cristianissimi principi e suinamente catolici difficilmente per finire altrimente, salvo che, per loro ultimo fine, gli è stata la mia condizione, giá venti anni e nove mesi. Sí che «nudo», apreso di me, significa privo di pace, nudo di riposso, privo di consolazione, nudo di contenteza, privo di libertá, nudo non di miei panni, ma spogliato