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Era un uomo grasso; dal volto lucido e purpureo, sparso di bitorzoli. Aveva un vestito chiaro e una catena d'oro; i capelli biondicci, la fronte bassa. Disse a Domenico, con convinzione tranquilla:

— Non gli date retta. Fategli imparare il vostro mestiere. Voi trattori guadagnate quanto volete.

Tutti risero, perchè alludeva al conto che doveva pagare.

Pietro, mentre una specie di formicolìo lieve attraversava il suo volto, dal mento alla fronte, esclamò:

— Che importa a lei?

Costui trasse da un astuccio di cuoio un bocchino d'ambra cerchiata d'oro, e v'infilò mezzo sigaro. Poi disse:

— Vai a comprarmi una scatola di fiammiferi.

E gli gettò un soldo su la tavola.

Pietro guardò anche suo padre: tutti lo fissavano; i volti e gli occhi bruciavano la sua anima. Il cuore gli batteva.

Domenico disse:

— Vai, dunque!

Egli afferrò la moneta, e corse dal tabaccaio.

Allora lo scritturale rise tanto che fece il viso congestionato; e, tra gli scoppi di tosse, aggiunse:

— Fatelo ubbidire più che potete.