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capelli abbassati sulla tempia, non si vede neppure...

L’idea di quei capelli, ravviati, appiccicati su quella mostruosità che dovevano nascondere, mi dispiacque più del porro. Mi pareva che, se l’avesse portato con disinvoltura, sarebbe stato meno male.

La matrigna riprese:

— Ad ogni modo vederlo non t’impegna a nulla. Prima di rifiutare, vedilo.

Chinai il capo rassegnata. Non che mi dispiacesse vederlo. Anzi era il mio desiderio. Ma mi dispiaceva che il matrimonio si presentasse in modo tanto differente da quello che avevo sognato.

Era stato il signor Bonelli che aveva proposto per me il notaio Scalchi, come aveva proposto parecchi anni prima Antonio Ambrosoli per mia sorella. Pareva che quel lontano parente avesse la missione di darci marito.

Fu dunque, per colmo d’imbarazzo, in casa