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dati con un grosso fiocco di nastro color d’arancia a sommo il capo.

Poche signore sanno vestire capricciosamente senza cadere nell’esagerazione. Vittoria possedeva quest’arte, e specialmente nelle abbigliature di casa, che non erano troppo schiave della moda, metteva un gusto squisitamente artistico.

Accompagnai Gustavo parecchie volte nelle sue visite ad Arona, per poter entrare con Vittoria in quel grado d’intimità necessaria per la missione di cui mi ero incaricato.

Fra persone giovani e schiette l’intimità si stabilisce presto. Una mattina dissi a Gustavo che quel giorno andrei ad Arona solo.

Egli si fece pallido, mi strinse le mani e mi disse:

— Credi che mi perdonerà? Quando penso come ha trattato quell’altro perchè l’aveva ingannata....

— Quell’altro non lo amava, risposi. Via, speriamo.

Ed andai solo ad Arona.

— È solo? mi domandò Vittoria agitata.

— Sono solo. Gustavo verrà più tardi, se vuole.

— Se voglio?

— Sì, se vorrà, quando saprà tutto.