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prescinde dalla coscienza religiosa e dal cristianesimo. Queste idee come ognun vede, sono tra loro in strettissima relazione logica, e l'una di esse conduce per necessità alle altre. Veggano adunque i nemici della religione, che pur si dicono liberali, in che modo si provveda alla libertà vera che è ordine, ed alla dignità umana inaugurando il divorzio dell'anima dal cristianesimo. Ciò posto, il pensiero dominante che governò la lunga ed intemerata vita di Alessandro Manzoni, quale fù se non quello di applicare agli ordini della civiltà i veri del cristianesimo? Egli filosofo, artista ed italiano, ben si accorse che alle ardue speculazioni, al genio che crea, al cittadino che desidera l'unità e l'indipendenza della patria, lungi dal recare ostacolo, il puro sentimento cristiano serve anzi potentemente; vide che un popolo che non crede e la cui anima è isterilita dallo scetticismo e dalla iniqua sete dei godimenti, non può esser mai una nazione vigorosa e rispettata, e che in mezzo alle violenze di che è teatro questo atomo impercetti-