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capo ix. | 93 |
dall’Onnipotente si sente sorreggere, e dal sommo guidatore condurre?
2. Noi amiamo d’aver qualche cosa a sollazzo, e difficilmente si spoglia l’uomo di sè. Vinse il santo martire Lorenzo il mondo, e con esso l’affetto al suo sacerdote: perocchè egli tutto ciò che ha il mondo di dilettevole, disprezzò; e con quieto animo per l’amore di Cristo sostenne, che anche Sisto sommo sacerdote di Dio, ch’egli ferventissimamente amava, gli fosse tolto. Per l’amore adunque del Creatore superò l’amore dell’uomo; e in luogo dell’umana consolazione elesse il piacere di Dio. E tu parimenti apprendi a lasciar per amore di Dio alcun parente, o amico, che tu abbi caro. nè ti sdegnare, se da qualche amico tu sii abbandonato; sapendo essere di bisogno, che tutti noi ci dividiamo una volta gli uni dagli altri.
3. Molto e lungamente è mestieri che l’uomo combatta dentro di sè, prima ch’egli impari a vincere compiutamente se stesso, e tutto l’affetto suo rivolgere in Dio. Quando l’uomo riposa sopra se stesso, facilmente si piega alle consolazioni degli uomi-