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112 PAR. II. ART. VIII. OBBIETTI E RISPOSTE.

si, qui in colline, la in asprissimi gioghi di monti fi Rende, senza veruna regolarità; onde urtando i venti in queste così differenti schiene di monti, o stagnando l’aria nelle valli, non può non nascere un’infinita varietà di stagioni, e di mutazioni in varj paesi nello steslo mese, nello stesso giorno, nello stesso Punto di Luna. 6.° Lesalazioni che variamente da varj luoghi della terra scaturiscono, e di tanto varia natura, qui salle, là bituminole, qui sulfuree, colà arsenicali, in tanto differente copia, giusta le differenti vene della Terra, ed a quello devesi riferire la diversa eruzione del fuoco elettrico, da cui dipende il magistero delle Meteore.

7:° La volontà lbera degli uomini concorre in qualche parte a modificare le commczioni dell’aria . Imperciocchè altrimenti esala, dice il Montanari, una palude mentre sia d’acque copiosa e piena, da quello che ella fa dislseccata e ridotta a coltura: diversamente scaturiscono gli aliti dalla terra soda ed onbrosa di boschi, di quello facciano dalia medesima , quando disfatto il bosco, all’aratro e alle marte vien sottoposta: e sono ben dissimili le esalazioni che da un paese abitato e ripieno di fuochi s’alzano all’aria, da quelle che il medesi:no paese rendetà quando per guerre,o per altri accidenti sarà reso disabitato e deserto. E in questa superficie terrestre tutto il dì fanno gli Uomini di queste mutazioni: a segno che io non so qual altra ragione io possa rendere a quelli che mi dimandano, onde avvenga che da 25, o 309 anni in circa, fieno così frequenti a Venezia, e in questi contorni i turbini, che violentemente atterrano fino le torri, e le case, che per l’ avanti erano quasi inauditi e come miracoli raccontati; se non che considero la mutazione che in questo tempo ha fatta la faccia della terra in questi contorni, e per la diversione di grandissimi fiumi, e per la disfatta di tanti boschi, e coltivazione di tanto terreno ne’ monti, che prima non fi coltivavaz e per le frequenti inondazioni, che in più luo»

ghi succedono più del consueto a causa del prolungamento della via, con che i fiumi al mare fi portano. Conciosliacosachè una tanta mutazione di terreno per lungo tratto di tanto paese, che circonda Venezia fino a’ monti, ed oltre ancora, può bene aver aperto il passo a tal so:te di esalazioni, che fieno atte a produrre quelle furiose agitazioni dell’ aria;: che Turbini chiamiamo, ogni volta che l’altre concause a ciò necessarie vi concorrano . E chi non sa, quanto popolate fossero ne’ secoli antichi le maremme Sanesi, ove di tutta la Toscana era Chiusi la Metropoli, e per conseguenza quanto miglior aria allora vi fosse della presente, che non è quasi più soffribile, ed è stimaia tra le più insalubri d’Italia; mercè che diverse sono al dì d’oggi l’esalazioni di quel terreno da quelle de’ tempi antichi? Anzi non è forse, chi non sappia, che dovunque per fabbriche di fortezze, o simili, fi sconvolse gran quantità di terreno vi fi fa per molti anni l’aria insalub:2, a causa di quelle nuove esalazioni, le quali ben ponno concorrere a produrre diversamente dal tempo passato i venti, le pioggie, i tutbini, le cempeste ..Ho recato questo passo per varj motivi,, oltre le cause generali della

varia costituzione de’ paesi, € de’ tempi . Sì osleryi prima, quanto antica


è