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Sopra i conduttori 35

bacini di latta, e collocò la sua nuvola artificiale a qualche distanza dal conduttore principale di modo ch’essa potesse però caricarsi d’elettricità; la nuvola continuò a mantener il suo equilibrio fin tanto che le si presentava la punta da se sola, o nello stesso tempo che la palla. Ma tostochè non le si presentava che questa, la nuvola s’abbassava verso di lei per darle una scintilla, si rialzava di poi per trarne una dal conduttore, si ribassava di nuovo, e continuava così a muoversi, anche dopo che si avea cessato di elettrizzare fino a tanto che essa ebbe cavato tutta l’elettricità dal conduttore, e l’ebbe trasmessa alla palla. Una punta, che comunicava con pezzi di metallo interrotti, disposti lungo un bastone di cera di Spagna, produceva lo stesso effetto che la palla.

Allorchè si rendeva immobile quel conduttore che rappresentava la nuvola, e che si collocava ad una distanza di 3 pollici dal conduttor principale, il primo dava la scintilla ad una punta a 2 pollici , ed anche presso a 3 pollici di distanza; ma il Sig. Nairne osserva con ragione, che nuvola sia fissa ed immobile.

Per far vedere la poca giustezza delle sperienze che il Sig. Wilson avea fatte colla sua casa mobile, ei collocò sotto il suo principal conduttore un apparecchio che consisteva in un bastone di tre o quattro piedi di lunghezza, ad una dell’estremità del quale era attaccato un grosso peso di piombo; un po’ di sopra al peso, il bastone era traversato da un asse di ferro, sul quale il peso potea farlo oscillare in modo che la sua altra estremità descrivesse degli archi molto estesi, ed essendo collocata fotto il conduttore, rappresentasse gli effetti della casa mobile del Sig. Wilson. Il tutto era ricoperto di foglia di stagno, e aveva una comunicazione perfetta col piano. Ei pose in capo al bastone una punta di ferro; un ragazzo teneva questa punta abbassata verso la terra in tanto che si cominciava ad elettrizzare, e rallentandola di poi, il peso di piombo la rialzava precipitosamente, e la faceva oscillare da una e dall’altra passando sotto il conduttore. Allorchè la punta passava a di pollice dal conduttore, vi era una scintilla. Ma a di pollice di più l’elettricità se ne scappava già in silenzio. Con una palla di di pollice la scintilla scoppiava a di pollice; ed essa aveva luogo a un pollice , allorchè la palla aveva un pollice di diametro. Allorchè si fissava al conduttore, come il Sig.


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