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584 LIBRO tic ni.«ri ilclln gli scrittori delta Storia di ciascheduna delle fi.’m" 1 u" città italiane. Ma debbo io affaticare chi legge aggirandolo dall’una all’altra, e additandogli gli storici di ognuna? Noi ne abbiam già molti cataloghi, e i più copiosi tra essi sono quello dell’ Haim (t. 1, p. 48&, ec.), quanto a quelli che scrissero in lingua italiana, della recente edizion di Milano, e quello più generale di M. Drouet nella nuova edizione del Metodo per la Storia di M. Lenglet (t. 11, p. 439, ec.), e i più recenti del Coleti e del balì Farsetti. Poco utile e molta noia recherei io dunque con un distinto novero di tutti questi storici; e molto più che molti di essi e per le favole di cui hanno ripiene le loro opere, e per l’infelice stile con cui sono scritte, appena hanno alcun merito per essere ricordati ne’ fasti della letteratura. Basterà quindi il nominare alcuni de’ più illustri, e il dare solo una generale idea del gran numero degli scrittori di tale argomento, che ebbe in questo secol l’Italia. Lo Stato ecclesiastico ne fu forse il più copioso fra le altre provincie. Non parlo degli scrittori della Storia di Roma , perchè essendo essa connessa colla Storia de’ Papi, noi ne abbiamo altrove detto quel poco che era a dirsene. Ma delle altre città, comprese ancor le castella , appena alcuna ve n’ebbe che non avesse il suo storico. Tivoli, Terracinay Sezze, Terni, Rieti, Todi, Nocera nell’Umbria , Ascoli, Foligno, Camerino, Recanati, Cingoli, Fermo, Ancona, Urbino, Cesena, Osimo, Ravenna, Forlimpopoli, Forlì, Faenza e anche Monte Alboddo, Verucchio, Spello, e Carbognano, e Cesi, ed