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896 e così si dà luogo agl’Italiani di dire: noi pos* siam vantarci che tra. noi si forniscono gli Spagnuoli di quel sapere che alle loro opere è richiesto, come scrive il Tiraboschi parlando del Pennafort. Ecco ciò che dell’Albornoz non dissimula il Tiraboschi. All’opposto il venire l’Albornoz in Italia co’ suoi valorosi nepoti ed altri celebri Spagnuoli a pacificarla a costo d’immense fatiche, a riacquistare alla Chiesa il suo patrimonio, sino a presentare al papa un carro pieno di chiavi della città e fortezze conquistate; il dire che fece Urbano V di non si voler valere dell’opera d altri, che dei fratelli dell’Albornoz per difendere e governare V Italia (Sepul. de Reb. gest. Albornoz)’, il poter vantarsi la nazione spagnuola di aver date savie leggi all1 Italia nelle Costituzioni Egidiane, e d’aver promosse in Italia le scienze e le arti; tuttociò, io dico, quanto è gloriosissimo al nome di Spagna, tanto è men onorevole all1 Italia. Ed ecco quanto dell1 Albornoz vien dissimulato dal Tiraboschi. Dica adesso il sig. abate, se l1 aver io dissimulata questa riflessione nel mio Saggio sia aver dissimulato qualche cosa che distrugga F accusa clic gli vien intentata di essere troppo prevenuto contro la gloria della nostra nazione (1). (1) A questa lunghissima dissertazione sul Cardinal Albornoz rispondo assai brevemente. Se il sig. abate Lampillas è così sincero, com’egli si vanta, perchè non ha indicato il passo in cui io ragiono di quel gran cardinale? Poteva al più rimproverarmi, benchè ingiustamente , di averne parlato fuor di luogo. Ma perchè