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4 terzo 553 Camelli, e a lui inoltre dobbiam le figure pressochè tutte aggiunte alle opere del Bellori da noi mentovate poc’anzi. Abbiam già accennate le Medaglie de’ romani Pontefici illustrate dal P. Buonanni, e non fa perciò d’uopo il dirne qui nuovamente. VI. Mentre questi valorosi antiquarii prende- m2u.i«ri vano a illustrare le antiche medaglie generalmente, e quelle in particolar modo de’ Cesari , altri volgevansi a esaminar quelle che alla storia della lor patria potean recar giovamento. E la prima a darne esempio fu la Sicilia, ove Filippo Paruta nobile palermitano, segretario del senato della sua patria e in essa morto nel 1629, diè alla luce nella stessa città l’anno 1612 la parte prima della Sicilia descritta con Medaglie , la quale poscia ancor più accresciuta per opera di Leonardo Agostini, poc’anzi da noi nominato, fu stampata di nuovo in Roma nel 1649, poscia in Lion nel 1697, e finalmente nel 1723 per opera dell’Havercamp. Poteansi nondimeno far molte giunte a quest’opera, e fin dal principio del nostro secolo il P. Giovanni Amato gesuita siciliano più di 300 medaglie siciliane inedite avea in pronto per pubblicarle (Racc, d’Opusc. sicil. t. 8, p. 191), la quale idea è poi stata di fresco felicemente eseguita dall’eruditissimo principe di Torremuzza, a cui tanto debbono le antichità di quell’isola (ivi, t 11, 12, i3, i4» 16). Di più altre opere del Paruta si ha il catalogo presso il Mongitore (Bibl. sicula, t. 2, p. 173, ec.). Quasi al tempo medesimo le medaglie della città di Siracusa furono pubblicate e dottamente illustrate da Vincenzo