Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/178

^03 LIBRO Gonzaga principessa di Mantova e poi moglie dell1 imperador Ferdinando III, Maria Antonia Scalera Stellini da Acquaviva nella Puglia Francesca e Isabella Farnesi romane, Giovanna Geltrude Rubino palermitana, Maria Porzia Vignoli romana e monaca Domenicana, Veronica Malegtizzi V aleri dama reggiana, che oltre la poesia coltivò ancora le scienze più gravi, e innanzi a più principi ne sostenne solenni dispute in Reggio, ma poscia rinunciando alle pompe e agli onori, si rendette monaca in questo monastero della Visitazione di Modena (V. Guasco, Stor. letter. di Regg p. 353); Maria Elena Lusignani genovese, dotta ancora in greco e in latino , e che meritò gli elogi del P. Montfaucon (Diar. italic. p. 25); Margherita Sarrocchi napoletana, di cui non troppo onorevolmente, quanto a’ costumi, ragiona l’Eritreo (Pinacoth. pars 1, p. 259), e che volendo gareggiar col Marini, si accinse a scrivere un poema epico, intitolato la Scanderbeide, stampato in Roma nel 1623; e moltissime altre, le Rime delle quali si leggono nella Raccolta che delle piò illustri Rimatrici (d’ogni secolo ha pubblicata nel 1726 una di esse, cioè Lovisa Bergalli. Niuna però fra le donne di questo secolo fu tanto onorata di elogi e d* applausi, quanto Elena Cornaro Piscopia gentildonna nobilissima veneziana, figlia di Giambattista procurator di S. Marco, e nata in Venezia a’ 5 di giugno del 1646. La Vita che ne hanno scritta il P. Massimiliano Dezza della Congregazione della Madre di Dio e il P. abate Bacchini, le Poesie stampate nella morte di essa, le testimonianze che del sapere e delle \