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LIBRO Sambuca Lincea di Fabio Colonna, perciocché di questo scrittore parlerem nel capo seguente, e lascio pure in disparte molti scrittori di musica men conosciuti, per ristringermi a un solo cbe in tutte le scienze profondamente erudito, a questa con particolare studio si volse, e ne formò la più dolce sua occupazione. Ei fu Giambatista Doni patrizio fiorentino, di cui ha scritta ampiamente ed eruditamente la Vita il eh. signor cancelliere Bandini, stampata in Firenze veduto che ei fiorì circa un secolo dopo, cioè circa l’an 1610^ e se leggerà l’opera di un suo nazionale, cioè del sig. ab. don Faustino Arevalo , altrove da me lodata (De Hymnodia hispan. p. 166, ec.), vedrà che il primo ad aggiugnere una settima nota non fu l’Uregna, ma Ericio Puteano in un libro stampato l’anno 1602. Ciò che fa maraviglia, si è che il signor ab. Arteaga reca il titolo del libro dell’Uregna, compendiato e pubblicato dal Caramuel, nel qual titolo vi e espi.’ssumeute indicato l’an 1610; ma egli omette questa indicazione, la quale si può vedere nel titolo stesso più esattamente prodotto dall* ab. Arevaio. E io conchiuderò questo passo con ripetere ciò che il celebre Rousseau dice dell’ab. Du Bos (Lettre sur la Musique françoise, Oeuvr. t. 1, p. 270, ed. flcuchatcl «775): JJ ab. Du Bos si stanca molto per far onore a’ Paesi Bassi del rinnovamento della musica; e ciò potrebbe concedersi, se il nome di musica si desse a un continuo ripieno di consonanze (remplissage d’accords). Ma se l’armonia non è che il basso comune, e la melodia sola ne forma il carattere, non solo la musica moderna è nata in Italia, ma vi è qualche apparenza che fra tutte le lingue vive la musica italiana sia la sola che possa veramente esistere. Al tempo d} Orlando e di Goudimel si faceva dell’armonia e de’ suoni; Lully vi ha aggiunto un po’ di cadenza ,* Correlli, Bononcini, Vinci e Pergolese sono i primi che abbiano fatta musica.