Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/170

l58 LIBRO •zelo del nuovo arcivescovo non era conforme allo spirito del divin Redentore; e non poche turbolenze eccitò egli in quella Chiesa , che si posson vedere presso il suddetto scrittore. Cominciò ancora e in pubblico e in privato a sparger tali proposizioni, che il fecer conoscere inclinato alle opinioni de’ Novatori; ed essendo perciò venuto in odio al suo gregge medesimo, sulla fine del iGì 5 partì improvvisamente da Spalatro; e venuto a Venezia, cedette il suo arcivescovado a Sforza Ponzone suo parente. E quindi lasciata ancora Venezia nell’autunno del 1616, ritirossi a Coira ne’ Grigioni, quindi ad Eidelberga , e finalmente tragittò in Inghilterra. Oltre una lettera che da Coira egli scrisse al doge in giustificazione della sua fuga, e che si riporta dal P. Farlati, ei pubblicò un’apologia intitolata Epistola ad Episcopos Ecclesiae Christianae scripta, in qua causas discessus a suo episcopatu exponit; la quale più volte e in diversi luoghi, e anche con diversi titoli e in diversi linguaggi, fu in quello e nel seguente anno data alle stampe; e poco appresso un altro opuscolo di somigliante argomento diè in luce intitolato Scogli del Naufragio Cristiano , e una predica da lui detta in Londra nella prima domenica dell’Avvento. Appena giunto in Londra, cominciò a pubblicare la sua opera De Republica ecclesiastica, che è diretta principalmente a combattere il primato del romano pontefice. Ivi ancora pubblicò egli la Storia del Concilio di Trento, scritta dal Sarpi, di cui tra non molto diremo. Ma veggendo poscia che dalla sua apostasia ei non