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2244 LIBRO slampe; ma letta piacque meno che udita. Nelle guerre de’ Fiorentini contro de’ Medici, ei fu sempre del partito a questi contrario. Non fu però mai esule dalla patria, e solo nel 1537 dopo l’uccisione del duca Alessandro e l’elezione di Cosimo, ei fece volontaria partenza dalla sua patria Credesi comunemente ch’egli allora passasse a Roma. Ma a me sembra verisimile che fosse prima in Ferrara, e me lo persuade la stretta amicizia ch’egli ebbe con Bartolommeo Ricci e con Giambattista Pigna; l’esortarlo che fece il Cardinal Ippolito II di Este a scriver la sua Rettorica, dal qual cardinale ei dice ancora nella dedica di essa di essere stato incaricato di gravi a Ilari presso il re di Francia Arrigo II; e il cenno che dà il Ricci in una sua lettera del grado di suo famigliare a lui dato dal duca Ercole (Op. t. 2, p. 172) (*). (*) Io ho congetturato che il Cavalcanti fosse in Francia, e che fosse attaccato al servigio del Cardinal Ippolito d’Este il giovane. Ciò confermasi chiaramente da una lettera del medesimo cardinale, scritta al duca Ercole II suo fratello , da San Sofforino in Francia, a’ 10 di ottobre del 1537, che si conserva in questo ducale archivio, e della quale recherò qui quella parte che al Cavalcanti appartiene. M. Bartolommeo Cavalcanti presente exhibitor se ne ritorna in Italia con animo forse di voler habitare qualche mese in Ferrara. Et essendo egli gentile et vertuosa persona et max. havendola qui in Francia praticata , ch’in effetto m’è riuscita tale, tu’ è parso, havendo egli questo desiderio, di non lassarlo venir a V. E. senza la presente mia in raccomandazion sua, siccome lo raccomando , pregandola, che si degni vederlo volentieri, et in ogni sua occurrenza sì in quella Città, conte in ogrf altro luoco fargli piacer, et usargli quelle dimostrazioni maggiori, che ella