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2Iq4 LIBRO ili t. 19, p. 311), e io perciò studierommi di ragionarne con qualche maggior esattezza. Egli è detto comunemente reggiano; ma veramente fu di Arccto, luogo di quel territorio, e feudo già annesso a quello di Scandiano, che allora era de’ conti Boiardi. Infatti egli, nella prefazione a’ suoi Comenti sulle Lettere di Cicerone ad Attico, accennando l’onore che il conte Giulio Boiardo avea avuto nel r 543 di alloggiare due volte il pontefice Paolo III e il cardinale Alessandro Farnese nella rocca di Scandiano, lo dice il principe: Huc accessit Julii Bojardi Principis mei et viri clarissimi tuarum virtutum commemoratio, ec. Fece i suoi studj parte a Venezia sotto il poc’anzi lodato Battista Egnazio, parte in Padova alla scuola di Bernardino Donato e di Alessandro Achillini , come egli stesso ci narra al principio della sua Quaestura (*). Fin dal i5a4 egli godeva del nome di colto ed elegante scrittore, poiché abbiamo una lettera a lui scritta in quell’anno dal Bembo, nella quale molto ne loda due elegie (*) Benché io non sia solito di far gran conto dell’autorità del Papapoli, a questo luogo però, non so come, mi sono allontanato dall’usato mio metodo; e non avendo la Quaestura del Corrado da lui citata, ho creduto, sull’autorità di esso, che lo stesso Corrado nella prefazion di quell’opera facesse menzione dell’Achillini e del Donato , come di suoi professori in Padova. Ma avendo poi acquistate amendue l’edizioni del detto libro, ho osservato, come mi ha avvertito anche il sig. D. Jacopo Morelli, che di essi ei non fa alcuna menzione, Io non so se vi sia altro scrittore alle cui citazioni sì poco convenga fidarsi, come a quelle del Papadopoli.