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TERZO 2 I 8<J scolari di’egli ebbe; e per ultimo ci dà un minuto catalogo di tutte l’opere da lui composte, abbracciando ancora le inedite e le perdute. Sono esse di genere tra lor diverse. Perciocchè vi son parecchie orazioni da lui dette in varie occasioni; vi son lettere sparse in alcune raccolte; vi ha un Panegirico in versi in lode del re Francesco; vi son due opere storiche , cioè le Vite degl’Imperadori da Giulio Cesare fino a Massimiliano I, nella qual opera è inserito il trattato dell’Origine de’ Turchi , stampato altre volte separatamente, e quella De Exemplis, ec. da lui composta ad imitazione di Valerio Massimo, del Sabellico e di altri. Ma l’Egnazio occupossi principalmente nel correggere e nell1 illustrar con conienti le edizioni degli antichi scrittori, nel che egli fu di grand1 aiuto al vecchio Aldo. Di queste opere e di più altre fatiche di questo indefesso scrittore veggansi più distinte notizie presso il detto P. degli Agostini, che le difende ancor dalle taccie che alcuni lor hanno date. Io aggiugnerò soltanto ciò che di un’opera, che stava l’Egnazio scrivendo ad istanza del Cardinal Contarini nel 1536, scrive don Gregorio Cortese, poi cardinale, in una sua lettera de’ 27 d’agosto del 1536 al medesimo cardinale: Monsignor Egnazio, dice egli (Op. t 1, p. 114)? amplexus est toto animo F opera, che V. S. li propone , e certo per quanto io so di lui , non dubito, che non sia per fare con le gravezze, che al presente ha della lezione e della Procuratia; e più avanti dice, che a far tal cosa non li basta Cellarino, ma vorrebbe clic