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TERZO 1969 della latina, sicché senta riguardo agli accenti si formano i versi di piedi spondei e dattili,' ed altri usati già da’ Latini. Ne servan d’esempio due versi del medesimo Tolommei: Ecco l chiaro rio, pien eccolo d acque soavi. Ecco di verdi erbe care a la terra ride. Ei non ne fu, a dir vero, il primo ritrovatore, perciocchè, come coll autorità del Vasari dimostra il Quadrio (t. 1, p. 606), qualche saggio aveane dato fin dal secolo precedente Leonbattista Alberti, ma esso non fu allora nè lodato, nè imitato. Il Tolommei fu in ciò più felice, e ottenne di avere al principio molti seguaci. Quindi nel i539 ei diè alla luce il libro intitolato Versi e Regole della Poesia Nuova,. in cui propone le leggi con cui scriver si debbono cotai versi, e ne propone insieme l’ esempio non solo nelle sue proprie rime, ma in quelle ancor di più altri che allor viveano, cioè di Antonio Renieri da Colle, di Giulio Vieri sanese, di Giovanni Zuccarelli da Canapina, di Alessandro Cittolini da Serravalle nella Marca Trivigiana, di Pier Paolo Gualtieri d’Arezzo, e di Trifone Benzi d’Assisi, poeta non meno lodato a que’ tempi per la sua eleganza di scrivere, che deriso per la sua insigne deformità fatta ancor maggiore della sua stoica trascuratezza (V. Mazzucch. Scritt. it. t. 2, par. 2, p. 900). Alcuni altri ancora vollero a ciò provarsi; ma finalmente e le ragioni addotte da molti scrittori, che a questa nuova