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1918 LIBRO Jigli finì ili vivere nel luglio del,5^3, ili sessantacinque anni. LXV. Io passo sotto silenzio moltis8inii altri scrittori «li commedie in prosa, de’quali poco gioverebbe il voler fare un lungo e minuto catalogo, che già è stato fatto dall'Allacci e dal Quadrio. Molte aggiunte però si posson fare a questi scrittori coll!’ aiuto del copioso ed esatto Catalogo di Commedie italiane che ha nella sua biblioteca raccolte il ch. sig Tommaso Giuseppe Farsetti patrizio veneto, stampato in Venezia nell' an 1776, ove si comprendono ancora le rappresentazioni, le pastorali e altri somiglianti componimenti teatrali. Il Quadrio dalle commedie passa alle nimiche rappresentazioni, e dell’ origine de’ ridicoli personaggi che in esse introduconsi, e di que’ che in esse si renderon più celebri, parla a lungo (l. c. p. 179, 211, ec.). Ma in queste appena han parte le lettere; e io perciò non mi arresto a parlarne. Tra gli scrittori di cotali poesie due principalmente ebbero in questo secol gran nome, Andrea Calmo, che scrisse nel dialetto veneziano, da noi già mentovato altrove, e Angelo Ruzzante soprannomato Beolco, che di varii dialetti fece uso, e singolarmente del rustico padovano. Di lui, oltre più altri scrittori, parla non brevemente il conte Mazzucchelli (Scritt. it. t. 2. par. 2, p. 9°^; oc-)» a cui però mi lusingo di poter aggiugnere qualche non inutil notizia. Credesi comunemente che il cognome fosse quel di Beolco, e che quel di Ruzzante non fosse che un soprannome. Ma io credo anzi che soprannome fosse