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1843 LIBRO considerarlo come frenetico, anzichè come reo. venne racchiuso in alcune agiate stanze dello spedal di Sant1 Anna, destinato alla cura de' pazzi. Questo è il passo che maggiormente risveglia la curiosità degli eruditi, che vorrebbon pur sapere il motivo per cui il duca Alfonso formasse questa risoluzione (*). Il Muratori racconta (*) Nota alla prima edizione. Io mi lusingo che sarà finalmente squarciato il velo che per tanto tempo ha tenuto occulta la vera ragione delle sventure del Tasso. Le lettere che mi è avvenuto di ritrovare in questo ducale archivio segreto, scritte e da lui e da altri nel tempo di quelle vicende, fanno conoscere chiaramente che la sola ragione per cui il duca Alfonso II fece chiudere nelle stanze di Sant5 Anna l’infelice poeta, fu il misero stato a cui dalla sua malinconia egli era condotto, e che quando il Tasso fuggito da Ferrara, bramava di ritornarvi, non altra condizione esigevane il duca, se non ch’ ei si lasciasse curare. Più altri bellissimi monumenti ho felicemente trovati riguardo a queste e ad altre particolarità della vita del Tasso, e tutti gli ho trasmessi all’eruditissimo sig. abate Serassi, il qual saprà farne ottimo uso nella V ita che si apparecchia a darci di quel grande ma sventurato poeta, e io godo di potere ad essa rimettere i miei lettori, poichè troppo a lungo mi condurrebbe, s’io qui volessi tesser la serie tutta de’ fatti e pubblicare i documenti che li confermano. Nota alla secondi edizione. Il sig. abate Sera ssi ha poi pubblicata in Roma nel 1785 la Vita del Tasso, e ha pienamente soddisfatto all" aspettazion mia e di tutti gli eruditi. Così vedesi in essa spiegato felicemente ogni passo della vita e delle vicende di questo infelice poeta, che si può dire a ragione che su questo punto nulla ci rimane più a bramare. Ed io mi compiaccio in vedere ch’ egli ha confermata l’ opinion mia nel credere che il Tasso non fosse arrestato pe’ suoi troppi liberi amori, che non han sussistenza, ma per gl'indica che