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l836 LIBRO il Costante di Francesco Bolognetti senator bolognese, le notizie della cui vita sono state compendiosamente raccolte dal conte Mazzucchelli (Scritt. it. t 2, par. 3, p. 1483, ec.), il quale ancora accenna gli elogi con cui gli uomini dotti di quell età accolsero il detto poema, mettendo l’autore al pari col Trissino, coll Alamanni e con altri colti scrittori. A questi elogi possiamo aggiugnere quelli di Pier Vettori e di Giannandrea dell Anguillara, alcune Lettere de quali scritte al Bolognetti sono state pubblicate di fresco (Anecd. rom. t. 1,p. 389, ec,> 407, ec.); e il secondo di essi paragonando PAriosto col Bolognetti, dice che gli par di conoscere in lui (cioè nel primo) più felicità di natura, ma non già nè più coltura nè più arte. Molte altre lettere ancora inedite e originali d’uomini illustri di quell'età, scritte al Bolognetti in lode di questo poema, io tengo presso di me per cortese dono fattomene dall ottimo e piissimo vescovo di questa città di Modena monsignor Giuseppe Maria Fogliani. Esse sono di Giambattista Giraldi e di Flavio di lui fratello, di Bernardo Tasso, di Carlo Sigonio, di Ercole Bent.ivoglio, di Girolamo Muzio, di Alberto Lollio; e tutti lodano altamente il Costante, benchè pure alcuni di essi lo avvertano di qualche cosa che in esso potrebbe emendarsi. Di questo poema uscirono i primi otto canti in Venezia nel 1565, e poscia fanno seguente in Bologna se ne fece una nuova edizione in xvi canti, ed altri quattro ne avea egli composti che non lian inai veduta la luce. Ma prima ancora del 1550 erasi egli in quel poema