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iSuf» MBRO (ì eri tduomo mandò in man de<di uomini il suo Poema, si sian stampati, nè veduti tanti Omeri ne f'irgilii, quanti Furiosi (B. Tasso, Lettere, t. 2, lett. 165, ed. Comin.). Egli è vero che non mancarono al Furioso riprensori e nimici. Altri ne tacciarono l’orditura, rappresentandolo come un poema a cui manca e unità di azione, e intreccio di vicende ben ordinato; altri ne ripreser lo stile, additandovi errori di lingua, rime sforzate, espressioni volgari e plebee; altri pretesero che dell’opera di Annibale Bicchi soldato sanese ei si fosse giovato molto per migliorarlo, e correggerlo quanto alla lingua; altri ne biasimarono i racconti inverisimili ed esaggerati di troppo; altri, e con assai più ragione, ripresero le laidezze di cui avea imbrattato il poema. Il catalogo di tutti coloro che scrisser contro l’Orlando furioso, si può vedere presso il conte. Mazzucchelli, e ad essi dee aggiugnersi Ortensio Landi che fu uno de’ primi a parlarne con biasimo (Sferza degli Scritt. p. 21). Ma dopo tutte le critiche fOrlando furioso ò sempre stato e sarà sempre considerato come il migliore tra’ romanzeschi poemi, e io non temerò di chiamar felice e la negligenza dello stile, e il disordine de racconti, e qualunque altro letterario difetto si voglia rimproverare all 'Orlando, poichè forse se l’Ariosto l’avesse più scrupolosamente purgato, esso non avrebbe que' tanti e sì rari pregi che vi ammiriamo. Ciò basti per ora intorno all Orlando, perchè di esso dovrem di nuovo parlare, ove ragionando del Tasso entreremo a trattare della famosa quistione di precedenza