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17 7^ libro stampata in Vicenza nell'anno i58t); nè veggo che se ne citi ultra edizione. La Scala celeste, i Paralipomeni di Quinto Calabro e la Parafrasi sopra Giobbe non vennero mai in lucc i anzi della prima non trovo farsi menzione tra le opere inedite o perdute del Baldi. Passò indi ad Urbino, donde scrisse a D. Ferrante a 18 di luglio j ed è probabile che poco appresso tornasse a Guastalla. Quanta sollecitudine avesse quell’ ottimo principe, perchè le opere del Baldi venissero finalmente pubblicate dal Ciotti, cel mostra una lettera di lui perciò scritta a Venezia ad Ercole Udine a’ 25 di marzo del 1604 e la risposta che gli fa l'Udine a 3 di aprile dell’ anno stesso. Il Baldi desideroso di passare in un tranquillo riposo i suoi ultimi giorni, chiese alcuni anni appresso congedo al duca, e tornò ad Urbino, donde nel 1612 fu inviato ambasciadore a Venezia a complimentare il nuovo doge Antonio Mommo j e 1). Ferrante, in una lettera scrittagli a’ 6 di novembre del detto anno, si rallegra con lui del donativo della Collana, e parla insieme della rinunzia della chiesa, che allor si trattava, che si sperava di veder presto conchiusa. E benchè un’ altra lettera di D. Ferrante al Baldi, de’ 10 di marzo del 1614 ci mostri che vi era ancor quistione su questo articolo, è certo nondimeno che allora erasi già il Baldi dimesso di (quella carica. Poco tempo però potè il Baldi godere del bramato riposo, poichè venne a morte in Urbino a’ 12 di ottobre del 1617. Delle opere di questo dotto ed elegante scrittore io darò solo un’idea generale, rimettendo chi brami