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Ilio LIMO il Diritto civile. La gara che ivi insorse tra lui e Giulio Pacio, di cui diremo tra poco, ne ì fece partire in breve, e allora stabilì la sua dimora in Altorf, ove pure fu professore di legge; e ove si strinse in amicizia col sopraddetto Donelli, che ivi era allora nel medesimo impiego, e di cui poscia Scipione fece l’orazion funebre, e pubblicò le opere, supplendo ancor qualche voto che vi era rimasto. Il Senato di Norimberga lo annoverò tra’ suoi consiglieri; e, se crediamo al Piccart, il pontef Clemente VIII lo invitò con ampie promesse a Bologna, offerendogli ancora la libertà di coscienza. Ma almeno su questa ultima condizione ci permetterà l’encomiator di Scipione, che non gli prestiamo sì pronta fede. Nel 1612 prese in Altorf a sua moglie Maddalena figlia di Cesare Calandrini oriondo da Lucca 5 ma ne godè soli quattro anni, essendo ivi morto a’ 7 d’agosto del 1616, in età di 53 anni. Il P. Niceron riferisce la lunga ed onorevole iscrizione onde ne fu ornato il sepolcro, e ci dà il catalogo di tutte le opere da lui pubblicate. Nell’ampiezza dell’erudizione e nell’acutezza del disputare ei non fu punto inferiore al suo fratello Alberico. Le opere legali di Scipione sono anch’ esse in gran pregio e per gl’importanti argomenti che in esse si trattano, e per la maniera con cui l’ autore ne disputa profondamente; ed egli ancora ha illustrato non poco il Diritto della natura e quel delle genti; e nell’amena letteratura ei fu di molto superiore al fratello. Ne abbiamo molte eleganti poesie, e fra le altre la Parafrasi di varj Salmi,