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SECONDO I O5I IV. Avea egli avuti a suoi maestri nell università di Pavia Giason del Maino e Girolamo Bottigella, ed altri illustri giureconsulti, e ivi pure cominciò a tenere scuola di leggi, ma non sappiam precisamente in qual anno. Nel 1518 passò a sostenere in Avignone la cattedra prima di canoni, poi di leggi civili. Il Panciroli aggiugne che Francesco II duca di Milano, ri chi amollo poscia di Italia; che il fece suo consigliero, e che mandollo di nuovo professore a Pavia collo stipendio di mille annui scudi, che per le guerre dalle quali fu devastata la Lombardia. dopo la morte di quel duca, essendo rimasta deserta quella università, il Riva tornò col medesimo stipendio ad Avignone nel 1530; ma trascorsi appena tre anni, richiamato un'altra volta a Pavia, ivi finì di vivere nel 1534Ma in questo racconto il Panciroli è caduto in non pochi errori. La morte del duca Francesco Maria II avvenne nel 1535. Come dunque potè il Riva dopo essa tornare in Avignone nel 1530, poi venir di nuovo a Pavia e morirvi nel 1534? Io credo innoltre che il Riva una volta sola tornasse da Avignone a Pavia, cioè nel 1533, e che dal 1518 fino al detto anno ei vi facesse stabil soggiorno. E ciò raccogliesi chiaramente da due lettere del Sadoleto, scritte da Carpentras nell anno medesimo 1533, l’una al pontef Clemente VII, l'altra a Blosio Palladio di lui segretario (Sadolet. Epist famil. t. 1, p. 138 ec. ed. Rom.), nelle quali li prega a non voler permettere che il Riva partasi d’Avignone, non ostante le istanze del duca di Milano, il quale ancor minacciavaio di confiscarli