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i5ga libho i quali Conienti aggiugne modestamente che da tutta l’Europa venivano ricercati, e ch’egli allora stava scrivendo comenti sulla Storia naturale di Plinio. La supplica del Britannico fu favorevolmente accolta, e con decreto de’ 31 di marzo dell’ anno seguente gli fu conceduto ciò ch’ei bramava; dopo il qual tempo non trovo più di esso memoria alcuna; ed è probabile che non molto sopravvivesse. I Comenti sui quattro mentovati poeti han veduta la luce, e se ne hanno più edizioni. Ma quei che’egli scriveva su Plinio, non sono mai usciti al pubblico; ed è verisimile che sopraggiunto da morte non potesse compirli. Di alcune sue orazioni e di altre operette da lui composte veggasi il co. Mazzucchelli (Scritt. it. t. 4, p 2106, ec.) che diligentemente ha trattato di questo scrittore, presso cui ancora si potran vedere le pruove di ciò ch’ io ho finora asserito. Egli ebbe ancora un fratello detto Gregorio dell’Ordine de’ Predicatori, il quale 1’ anno i49^ pubblicò una Raccolta di Sermoni funebri e nuziali parte latini e parte italiani, oltre qualche altra operetta rammentata dallo stesso co. Mazzucchelli (ivi, p. 2116, ec.), che parla innoltre di altri di questa stessa famiglia che coltivarono verso lo stesso tempo le lettere, e ce ne lasciarono pruove nei’ libri dati alla luce. Anzi mentre essi giovavano al pubblico colle loro fatiche, altri della stessa famiglia si esercitavano nello stampar le opere de’ lor parenti e d’altri, cioè Jacopo e Angiolo Britannici, da’quali veggiam fatte in Brescia molte edizioni sul fin di questo e sul principio del secolo susseguente;