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TERSO I5I3 latino il nome lo chiama Mondo (a). Frattanto Filippo Maria Visconti duca di Milano, l imperador greco Giovanni Paleologo, il pontefice Eugenio IV, e le università di Perugia e di Bologna lo invitarono a gara, come raccogliesi dalle lettere ch’ ei lor rispose nell agosto e nel settembre del 1438. Questi inviti però si può con ragione sospettare che da lui stesso fossero procurati per sottrarsi all’invidia de'suoi nimici; e certamente riguardo al duca di Milano abbiam la lettera dal Filelfo scritta a Gianfrancesco Gallina (l. 2, ep. 29), con cui gli si raccomanda, perchè faccia in modo che quel principe a sè lo chiami. Egli accettò l’invito de’ Bolognesi per il primo semestre dell’ anno seguente, dopo il quale diede parola al duca di Milano di andarsene a lui. Recatosi dunque a Bologna nel gennaio del vi riaprì la sua scuola, e per quel solo semestre, con liberalità non più veduta, gli furono assegnati 450 ducati. Ma ei non seppe mantenere esattamente la fede data. Verso la fine di aprile sotto pretesto della fuga di suo figlio Giammario (la quale non sènza fondata) Ma mentre il Filelfo dolevasi delle insidie a lui tese, tendevane egli ad altri, e prezzolò un sicario per uccidere in Firenze Carlo Marsuppini e un certo Girolamo da Imola, e un altro cittadino ebe non è nominato. Ma arrestato il sicario, gli furon tagliate amendue le Eroidi di Ovidio il Sassi; ne rammenta innoltre, alcune poesie latine e un Orazione in, lode di Francesco Sforza che si conservano, manoscritte nell’Ambrosiana (L. Argelati fra. professori d. t. 2, pars 3, ec.). Tiraboschi, Voi. IX.