Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/141

TERZO i355 però chiede scusa a chi legge, dicendo di essere a ciò stato sforzato dalla maldicenza con cui di lui ragionava un certo Gorello siciliano venuto a Ferrara (a). Di alcuni degli onori conferiti a Tito si fa ancor memoria nel più volte citato Diario ferrarese: Domenica a dì XI dicto (cioè di settembre del 1497) intrò con grandissimo onore, e forse maggiore che mai altro intrasse, Judice de’ XII savj del Comune di Ferrara il Magnifico Messer Tito Strozza Cavaliero et Poeta (Script. rer. itaL vol. 24, p. 347)• Ma poscia nello stesso Diario si parla di lui in maniera troppo diversa da quella con cui lo abbiamo udito ragionar di sè stesso. Perciocchè a 13 di marzo del 1500 si dice: Essendo Messer Tito Strozzo Cavaliero Judice de’ XII Savj di Ferrara per lui et per li Savj, fu buttada la colta in Comune a sol. 3 9 Marchesani per denaro con grandissime grida • del popolo, e malivolentia del popolo verso dicto Messer Tito universaliter odiato, et così li fioli, da ogni persona per il mangiare del popolo, et angarie imposte, per modo che furono trovati per Ferrara bulettini in suo vituperio, e di altri Magnati (ib. p. 381). E al 1502: Judice de’ XII Savj fu riferì nato Messer Tito Strozza con grandissimi lagni et inimicizie uni(a) Tito Vespasiano Strozzi fu anche mandato dal duca Ercole I a Roma a congratularsi eoi nuovo pontefice Innocenzo Vili, eletto nel settembre del 14^4» e l’Orazione da lui allor recitata fu allora stampata (Audi/redi Cat. rom. Edil. saec. xr, />■ 268, 273). Ed è anche stata nuovamente riprodotta (Race, ferrar, di Opusc. t. 1, p. 10).