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I 34a LIBRO Or le guerre suddette finirono nel 1450, e poco appresso dovette Basinio celebrarle col suo poema. In fatti l'altro poema, cioè l'astronomico, in cui fa menzione del primo, fu da lui composto tra'l 1454 e l 1456 mentre Sigismondo fortificava Kimini (Ciernen tini, llacc. t. 2, p. 400), di che egli ivi ragiona. Ei fu scolaro di Vittorino da Feltre in Mantova, e poscia del Gaza e di Guarino in Ferrara, dei’ quali suoi precettori ei parla in più luoghi delle sue opere. E in Ferrara egli ottenne tal nome, che di scolaro passò ad esser maestro. Il Borsetti, citando i monumenti di quell’ università, affeitua (Hi st. Gjmn. ferr. t. 2, p. 30) che a’ 25 di settembre del 1448 Basinio da Parma gramatico e uomo dottissimo fu destinato dal Pubblico a istruire nella lingua latina la gioventù. Abbiamo in questa biblioteca estense un poemetto latino da lui composto sulla morte di Meleagro, al fine del quale si rivolge al march Leonello che fu signor di Ferrara dal 1441 fino al 1450. Rechiamone questi ultimi versi che ci daranno un saggio del valore di questo poeta, e da' quali ancora raccogliesi ch' egli era allora assai giovine: Haec super Oenida cecini, quum prima juventae Tempora tollebat studiis Ferraria nostris. Illo nam juvenis, pri moque Basimus aevo, Tempore, dum dederat magni mihi carmen Homeri Ocia. purpureo referebam diana cothurno. Mox laudes, memorande, tuas, tua splendida quando Major in Italia, neque te praestantior ullus Justitia, Leonelle, canam. quo carmine vati Cuncta mihi Parmae cantet Poeana juventus. Questa maniera di favellare ci mostra che