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4lj(‘ LIBRO si debban credere dell’Albertini. Perciocchè del primo non troviamo memoria che si esercitasse nel predicare; ma ben 1 abbiam del secondo, come si è veduto di lui ragionando. Or determinate in tal modo le opere che a questi due Paoli appartengono, tutte le altre che dal Possevino e dall’Oudin (De Script, eccl t. 4 , p. a33 a) e dal Fabricio (Bibl. med. et inf. Latin, t. 5, p. 220) si attribuiscono a Paolo Niccoletti agostiniano, detto per lo più Paolo Veneto, si posson credere veramente da lui composte. Esse sono in gran parte Comenti sopra Aristotele e altre opere di somigliante argomento; fra le quali quelle che allora furono più celebrate, e che ebber l’onore di esser comentate da più altri filosofi creduti allora dottissimi, sono la Logica detta picciola, e la grande. Ve ne ha ancora alcune teologiche. Ma quella de Quadratura circuli, che da’ suddetti scrittori si annovera, tratta di tutt’altro che della quadratura del circolo. Essa è intitolata sol Quadratura, titolo dato ad essa, coni’ io credo, dal suo autore, perchè tratta di quattro dubbj intorno all’arte di argomentare, come ho osservato io stesso nell’edizione veneta del i4ì)3.

VI. A’ tempi anteriori alla venuta de’ Greci , appartiene ancora Biagio Pelacane da Parma filosofo e matematico insigne. Poche notizie ne abbiamo, e convien ripescarle a stento da’ molti scrittori che brevemente ne parlano. Secondo 1’Ali dosi (Dott. forest p. 12), ei fu professore di astrologia e di (filosofia in Bologna dal iòS » lino al 1384. Da Bologna probabilmente ci passò