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3 r 2 LIBRO ch’egli incorse, secondo il comun sentimento, per aver finte alcune antiche iscrizioni; e tale credesi da’ più dotti il testamento di Lucio Ciri spidio e l’cpitafio ilei poeta Claudiano (Vr. Zeno Diss. voss. t. 2. p. , j5o) di cui abbiam noi pure parlato a suo lungo (t. 2, p. (ì jr)); benché potrebbe dirsi per avventura, a difesa di lui, ciò che abbiam detto degli altri, cioè ch’egli ancora fu ingannato da chi per amor di guadagno spacciava merci non vere.

XVIII. Sia f ultimo tra’ ricercatori delle antichità chi per f altezza del grado dovea essere a tutti antiposto, cioè il pontefice Paolo II; e nel parlare di lui avremo insieme notizia di un altro che in ciò pure adoperossi con sommo impegno. Tra le Lettere del Cardinal Jacopo Ammanati ne abbiamo una (ep. 303) da lui scritta ad Eliano Spinola, in cui, ragguagliandolo di una commissione che per lui avea eseguita presso il detto pontefice, gli racconta che questi aveagli detto , fra l’altre cose , che ben conosceva Eliano uomo illustre e nobile , che sapeva aver lui quel genio che aveva egli pure; perciocchè avendo occhi sagaci a discernere ciò che è di pregevol lavoro, molti bei monumenti raccolti avea dalla Grecia, dall’Asia e da altre provincie; che Emiliano perciò poteva senza suo danno far cosa che gli sarebbe stata gratissima , non già eli’ ei volesse ricevere alcuna cosa in dono, ma sì gli avrebbe comperati assai volentieri a quel prezzo che si credesse giusto. Soggiugne poscia il cardinale, che Paolo avea già molti di cotai monumenti; e consigliando Eliano intorno al modo con cui