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PRIMO I orruiì più non si spera di ritrovare. Trovammo inoltre i tre primi libri e la metà del quarto dell Argonautica di C. Valerio Flacco, e la Aposizione dell eloquentissimo Q. As conio Tediano sopra otto orazioni di Cicerone. Questi soli tre libri da sè trovati nel monastero di S. Gallo nomina qui il Poggio; ma essi non furono isoli. Cencio romano (*), che insieme con Bartolommeo da Montepulciano gli fu compagno in quelle ricerche. in una sua lettera, data alla luce dal Cardinal Querini (Diatriba ad Epist. Fr. Barb. p. 8, ec.) , aggiugne ad essi F opera di Lattanzio de utroque homine, ossia de Opificio hominis, l’Architettura di ^ ilruvio , e Prisciano il Gramatico. Quindi Francesco Barbaro , a cui il Poggio avea dato ragguaglio delle scoperte da sè fatte, nell’atto di rispondergli, lo esalta con somme lodi, e ci dà anche notizia di altri scrittori dal Poggio tratti alla luce, di alcuni de’ quali però non abbiamo notizia alcuna. Tu Tertullianum (Barbar, ep. 1), tu AL Fal)iuni Quintilianimi, tu Q. A sconi ina Pedianum, tu Lucretium, Silium Italicum, Marcellinum, tu Manilium Astronornum, Lue inni Septimium , Valerium Flaccum Flaccuni, tu Caprina, Euty chinai, Prubimi Grammaticos, tu complures (*) Di questo Cencio romano trovasi nella libreria di S. Salvatore in Bologna una versione ms. tini greco , che ha per titolo: Pialo de morie contemnrnda transInlus per Domiium Centium Po. ad Card. Ursinum. u Egli fu della famiglia de’ Rustici, cd ebbe a suo figlio Marcello celebre segretario pontificio , di cui si posson vedere copiose notizie negli Ardua tri pontifica del sig. abate Marmi (l. a, p. 136, ec.) ».