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112 libro

trionfare su una parola di questo diploma, in cui l’imperador dice che i Pavesi aveanlo supplicato de instaurando generali Studio, come se questo chiaramente provasse che lo Studio doveasi sol riformare, ma non eriger di nuovo; mentre egli è pur evidente, che ad usar tal parola potea bastare il credersi che a’ tempi di Carlo Magno fosse ivi stato cotale Studio. Lo stesso imperadore nel suo rescritto pare che non si mostri troppo persuaso in favore di questa opinione de’ Pavesi, perciocchè egli comanda, ut in praedicta Civitate Papiae generale Studium utriusque Juris videlicet tam Canonici quam Civilis, nec non Philosophiae, Medicinae et Artium Liberalium erigatur et ex nunc perpetuis temporibus observetur. Quindi a questa università concede tutti i privilegi che alle altre si solevan concedere, e nomina espressamente quelle di Parigi, di Bologna, di Oxford, d’Orleans, di Montpellier. Il diploma è stato pubblicato interamente dal Gatti (l. cit.). Poichè Galeazzo ottenuto ebbe l’imperiale rescritto, il pose tosto in esecuzione, e nell’ottobre del 1362 pubblicò un ordine inserito nella sua Cronaca dall’Azzario (l. cit p. 406), in cui a tutti i podestà del suo Stato commise che ordinassero a tutti gli scolari di andar subito

    nel suo decreto riportato dal medesimo Azzario dice: in ipsa Cìvitate Papiae acquisivimus privilegia solemnia Studiii Generalis, ec. (Script. Rer. ital. vol. 16, p. 406); che la dimanda potè farsi in nome de’ cittadini, ma per insinuazione di Galeazzo; e che questi col titolo di vicario imperiale avea in Pavia quell’autorità medesima che avea collo stesso titolo in Milano.