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gli pungeva il cuore nel più vivo; sembravagli scorgere qualcosa d’incerto, qualcosa che voleva nascondersi quand’ella gli rivolgeva la parola e gli figgeva in viso gli occhi. Era arrendevolissimo ai menomi desideri della moglie: ma allorchè Rendona avea consigliato un cambiamento d’aria per la madre e per il piccolo convalescente, e avea suggerito che tutta la famiglia andasse a passare l’estate nella loro campagna presso Giarre, egli si era opposto con molta vivacità, senza addurne le ragioni. Una volta che proprio ci sarebbe stato urgente bisogno di una sua gita a Giarre, si era rifiutato risolutamente.

Non era più andato ad Acireale. Due o tre volte era arrivato sino alla stazione, e poi era tornato indietro più combattuto che mai. Non avea il coraggio di rivedere Nata dopo aver mancato i primi giorni — avea paura. Quella moribonda era sempre lì, coi suoi occhi impietrati, il suo viso livido, il suo amaro sorriso di rimprovero. Dall’altro canto c’era in fondo al suo cuore, al di fuori di sè, nelle ciarle del mondo, negli