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stretta involontaria di cuore, un rossore importuno — egli si voltava dall’ altra parte, si rannicchiava, si stirava le braccia sbadigliando, chiudeva gli occhi per non vederci, diceva: — E la passione! — e si rimetteva a sonnecchiare coll’animo in pace.


Ora cotesto farfallino avea buttato la sua uniforme in mezzo ai ventimila filari della stupenda vigna che gli portava in dote la signorina Ruscaglia, e s’era convertito al matrimonio, un bel matrimonio che gli dava 600,000 lire, ed una magnifica bruna — Giorgio avea sempre preferito le brune, quando aveva potuto, e quella era proprio un bel tocco di bruna, la quale prometteva di fare onore alle vesti scollacciate che lo sposo, con un po’ d’opposizione della suocera, avea fatto ordinare a Firenze. Allorchè il nostro amico venne a stringerci la mano sulla porta della chiesetta di Tremestieri avea l’occhio luminoso e il sorriso trionfante del dì in cui la moglie del-