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66 la tempesta

                        Antonio.
                          La regina
di Tunisi, colei che abita a dieci
leghe oltre il poter nostro; colei che
da Napoli non può ricever nuove
(se non le faccia da corriere il sole
chè l’Uomo nella luna andrebbe troppo
lento) prima che il mento del fanciullo
appena nato sia peloso e pronto
ad esser raso; quella per cui tutti
fummo preda del mare e solo alcuni
rigettati alla spiaggia. Ma son questi
predestinati a compiere un tal fatto
di cui il passato è il prologo e il futuro
sta nelle vostre mani e nelle mie.

                       Sebastiano.
Che vaniloquio! Cosa dite? È vero
che la figlia di mio fratello regna
su Tunisi ed è vero ch’ella sia
la sola erede al trono e che fra i due
paesi corra un qualche spazio.

                        Antonio.
                                                      Un tale
spazio, che ciascun cubito ci sembra
debba gridare: “Come Claribella